Non è un segreto che Google deva parte delle sue fortune a Google Adsense, ovvero alla pubblicità contestuale.

Durante la ricerca, Google fa apparire pubblicità che sono legate al contesto della ricerca: se digitate automobili, molto probabilmente appariranno insieme ai risultati ‘naturali’ anche pubblicità Adsense contestuali di siti legati al mondo dell’automobile.

E’ ormai una tecnica più che consolidata, tanto da essere utilizzata – grazie ai cookie – anche per i banner: provate a visitare Amazon e cercare un prodotto.

Finchè non cancellerete i cookie dal vostro computer, navigando qua e là sui siti che hanno banner pubblicitari del circuito Amazon vedrete pubblicizzato esattamente il prodotto che avevate cercato sul noto sito di e-commerce.

scontrino_contestualeStasera mentre facevo la spesa al supermercato, insieme all scontrino, mi hanno dato un ulteriore scontrino… pubblicitario.

Esatto, con un buono sconto per comprare un prodotto, data di scadenza e tutte le informazioni rilevanti. La novità? E’ il modello alla Google Adsense: io avevo comprato affettati di una marca concorrente ed ecco che insieme allo scontrino spunta il buono sconto di un prodotto affine a quello che avevo appena acquistato.

L’uovo di Colombo, a pensarci bene: così come facendo una ricerca su Google la pubblicità è legata al contesto della mia ricerca, così quando faccio la spesa lo scontrino mostra una pubblicità-sconto di un prodotto affine a qualcosa che ho comprato. Compri pannolini? E io ti metto lo sconto sulle salviette. Dopo la spesa e con una scadenza ravvicinata, ovvio, così il cliente probabilmente tornerà presto nel punto vendita.

Non so se il sistema sia così raffinato da analizzare l’acquisto e, appunto, proporre sconti legati a prodotti affini. Se lo è, geniale. Se non lo fosse poco male, c’è spazio per una startup 😀