Periodo caldo per Tronchetti Provera, alle prese con un debito Telecom Italia in salita e con le avances dello “squalo” australiano Rupert Murdoch, che con Sky Italia ha raggiunto il primo utile.

Le ipotesi di matrimonio sono le più fantasiose, ma si riconducono ad un solo filone: lo scambio azionario. Murdoch cede Sky a Telecom in cambio di quote Olimpia ed entra nel sistema infrastrutturale delle tlc italiane dalla porta principale.

Il magnate che possiede Sky è convinto che la Tv del futuro passi anche attraverso il Web: in tutti i Paesi in cui è presente cerca “sbocchi” Internet per i propri contenuti. Telecom sarebbe un porto “sicuro”, avendo saldamente il controllo del mercato italiano dell’ultimo miglio. Per Tronchetti Provera si tratterebbe ovviamente di diminuire il debito di Telecom Italia. L’operazione di concentrazione del mercato potrebbe essere (sarebbe?) bloccata dall’Antitrust.

Contrari alla cessione delle tlc italiane a Murdoch anche i membri del Governo, che da più parti fanno sapere che “sì, a Telecom serve diminuire il debito e Murdoch potrebbe farlo, ma allo stesso tempo le tlc italiane non possono andare in mano straniera“.

E quindi? Quindi secondo alcune ipotesi Murdoch potrebbe rilevare una quota di minoranza. Ma a che pro? Tanto vale allora lasciare Sky indipendente, i conti vanno bene e la Borsa potrebbe arrivare presto. I due interessati (a dire il vero, più Tronchetti che Murdoch) smentiscono il matrimonio e parlano di puro accordo sui contenuti: Sky li dà a Telecom, Telecom li dà al mercato attraverso la propria rete Web. Tutti felici e contenti?

Chissà: la “paura” del matrimonio (per altro fondata, perchè ucciderebbe i concorrenti sia nelle tlc sia nei media) potrebbe portare alla terza via. Per salvare Telecom dal debito, il Governo sta pensando ad un modello Enel-Terna.

La rete (ovvero il monopolio naturale dell’infrastruttura) tornerebbe ad una società statale, Telecom incasserebbe 14 miliardi di euro e potrebbe stringere l’accordo con Sky sui contenuti. Ma Murdoch a questo punto, che convenienza avrebbe ad interagire con Telecom Italia se lo “sbocco” sul Web sarebbe garantito anche da altri soggetti?