Bocciata in Italia, la tassa sugli SMS (e sulle e-mail) cerca di rientrare dalla porta europea…

(Agi) – Tasse su ‘e-mail’ e ‘sms’ per finanziare l’Europa. L’idea, gia’ bocciata in Italia lo scorso anno come mezzo per ripianare il deficit, ritorna ora in versione ‘europea’. A rilanciarla e’ stato Alain Lamassoure, eurodeputato francese del Ppe, che ha proposto all’Europarlamento l’eventualita’ di una tassa di circa 1,5 centesimi sugli short messages telefonici e una di 0,00001 centesimi sugli e-mail per aiutare il bilancio Ue. “Si tratta di noccioline – ha affermato l’eurodeputato – ma che su miliardi di invii giornalieri potrebbero diventare un ammontare enorme. Attualmente il bilancio comunitario viene finanziato attraverso una combinazione di dazi alle importazioni, tasse sul valore aggiunto e contributi diretti da parte degli stati membri in percentuale al Pil. Dopo la battaglia per il bilancio settennale, conclusasi a dicembre scorso, si decise che dovra’ comunque essere cambiato il finanziamento dell’Unione con nuove proposte attese per l’anno 2008-2009. In Italia la proposta di tassare sms e e-mail era stata lanciata a ottobre scorso da alcuni senatori di An ma non aveva trovato seguito. L’anno prima una proposta simile era stata fatta dal governo filippino, anche li’ pero’ non aveva attecchito.