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Il Garante lancia una rapidissima consultazione, che porterà probabilmente all’approvazione di un provvedimento identico (o molto simile) allo schema di provvedimento pubblicato ieri. In questo pezzo per Cellulare Magazine, qualche riflessione sullo scontro tra i due partiti del pro e contro Tv digitale.

Chi ha già le frequenze (oltre a Rai e Mediaset, le hanno comprate L’Espresso e 3) vuole accelerare, chi non le ha (Vodafone) vorrebbe rallentare. Tim è in una posizione ibrida, non ha la rete DVB-H ma ha accordi con i broadcaster e può contare eventualmente sulle frequenze de La7 (se la Tv mobile decollerà, la rete potrà arrivare in un secondo momento). Wind non è interessata alla Tv Mobile, il gestore arancione è in ritardo sull’UMTS e probabilmente non vuole utilizzare risorse economiche per un mercato che, almeno in prinicpio, sarà di nicchia.

Lo scontro sulle frequenze e sul riassetto del sistema televisivo esiste da tempo, il lancio della Tv mobile aggiunge nuovi soggetti interessati alla questione. Il risultato delle elezioni politiche sarà probabilmente decisivo.