Reuter riporta che è stato dato il via libera all’operazione che prevede di mettere insieme le torri di Wind e 3, per cederle ad una società terza:

La procedura di vendita delle torri di trasmissione di Wind e 3 Italia è ufficialmente partita con l’invio ai soggetti che avevano manifestato interesse del bando di gara. E’ quanto riferiscono due fonti vicine al dossier. La vendita riguarda 18.000 torri, che sono state conferite in una società ad hoc chiamata Eiffel Tower Company, riferisce una delle fonti. “Dall’operazione è atteso un incasso superiore ai 2 miliardi di euro”, aggiunge la prima fonte. Sinora, spiega la seconda fonte, c’era incertezza sul numero e sulla tipologia delle torri che sarebbero state poste in vendita e, di conseguenza, sulla valorizzazione della newco. “Sul mercato si parlava di cifre oscillanti fra 1 e oltre 2 miliardi di euro”, argomenta. La due diligence è stata piuttosto lunga e complessa perché, racconta la prima fonte, “su alcuni impianti si può aggiungere tecnologia e su altri no”.
Il soggetto che si aggiudicherà la gara sarà di gran lunga “il primo operatore del settore in Europa”. Inoltre, pronostica la prima fonte, le torri “giocheranno un ruolo nello sviluppo del Wi-max”. Ed è possibile che il vincitore della gara, forte della posizione acquisita nella infrastrutture tlc, “svolgerà un ruolo nella gestione di una rete Telecom scorporata”. Per quanto riguarda la tempistica, nella prima settimana di novembre verrà individuata una short-list di 3-4 soggetti, che “poi si confronteranno in asta”. La lista dei soggetti che hanno manifestato interesse per Eiffel, dicono quattro fonti vicine al dossier, comprende Digital Multimedia Technologies, il gruppo di private equity Tpg attraverso la controllata francese Tdf (acquisita un anno fa insieme ad Axa Private Equity), il gruppo di private equity italiano specializzato in infrastrutture Clessidra, il fondo F2i guidato da Vito Gamberale, i fondi australiani Macquarie e Babcock & Brown, un altro operatore di private equity Carlyle, Abertis e i Benetton direttamente tramite Atlantia e non, come pareva in un primo momento, per mezzo di Sintonia. Si è tirata indietro, invece, Mediaset, secondo quanto riferiscono le fonti e si legge in una nota di Ubs diffusa in giornata. E’ probabile, riferiscono le fonti, che si andrà verso la formazione di cordate fra i soggetti in gara: le trattative in questo senso sono in corso da settimane.

Al di là dei dettagli, a me pare una buona notizia perchè significa che presto si avrà anche in Italia la condivisione delle torri su cui piazzare le antenne (qualsiasi sia la tecnologia utilizzata, compatibilmente con i limiti sulle emissioni elettromagnetiche e sulle interferenze). Oggi ogni soggetto – non solo i 4 operatori mobili, ma chiunque abbia una rete radio – piazza i propri tralicci e sopra piazza le proprie antenne. Dal prossimo anno, probabilmente, chi vuole piazzare un’antenna potrà rivolgersi a chi ha già una rete di tralicci e se c’è spazio potrà piazzare lì la propria antenna. Ovviamente, risparmiando perchè pagherà l’affitto dello spazio e non l’acquisto, costruzione e manutenzione del traliccio.