La storia è di quelle già viste: violazione di brevetto, denuncia, accordo extra-giudiziale con vagonata di dollari per chi detiene il brevetto. E tutti felici e contenti.

Ma quella tra RIM (la canadase che produce il Blackberry) e NTP sembra poter prendere strade diverse dal canovaccio classico. In sintesi, nel 2003 NTP denuncia RIM, perchè nel Blackberry sarebbe usate tecnologie coperte da 5 brevetti NTP. Le aziende discurtono, poi nel marzo 2005 sembra che tutto sia a posto: RIM verserà 450 milioni di dollari a NTP ed il caso sarà chiuso. Nei mesi successivi però, NTP afferma che l’accordo siglato con RIM è “confuso ed ambiguo” e si tira indietro. RIM porta NTP in tribunale e chiede al giudice di obbligare NTP a rispettare il patto (ovvero ad accettare i soldi e ritirare la denuncia).

Il giudice ha deciso nei giorni scorsi: l’accordo può non essere rispettato e la causa prosegue. RIM rischia l’ostracismo nordamericano, e pensare che fattura oltre il 70% proprio negli USA. Non stupisce dunque che i media statunitensi abbiano dato così ampio risalto alla questione: su Google News versione inglese sono oltre 600 articoli.

nelle prossime settimane, RIM proporrà ad NTP un nuovo accordo: vogliamo scommettere?