Facebook ha rilasciato nuove API, che non sono gli insetti ma pezzetti di codice che permettono a due ‘mondi’ (siti, software, servizi, ecc) di parlarsi.

Status, note, link e video saranno quindi ‘condivisibili’ tramite API: servizi esterni, come già oggi accade per le foto, interagiranno con Facebook e porteranno probabilmente alla nascita di nuovi servizi. Ogni giorno 15 milioni di utenti modificano il loro profilo, ogni mese i frequentatori di Facebook condividono con i propri ‘amici’ oltre 24 milioni di link.

We’re pretty excited to see what kinds of ideas you can come up with to help users create and share more content. For example, a travel application could make it really easy for users to create and share notes and upload photos and videos from a recent trip. Users could then display that content within a profile tab for that app. Or a news website could use Facebook Connect to allow users to easily post links from the site and feature all of the most recent links that a user’s friends have shared from that website.

L’obiettivo dichiarato è chiaro: fare in modo che sviluppatori esterni spingano le persone a condividere e postare su Facebook un numero sempre maggiore di informazioni e contenuti. Dalle foto si estende ai video, alle note, ai link ma soprattutto allo status (qui i dettagli di status.get).

La battaglia con Twitter è insomma aperta. Molti ricorderanno l’offerta di acquisto da 550 milioni di dollari fatta da Facebook a Twitter lo scorso novembre, e rifiutata da Twitter (anche perchè erano sì 500 milioni, ma in azioni Facebook e non in contanti).

Incassato il no, Facebook si vuole adesso mettere in concorrenza diretta con quella che è oggi la maggior piattaforma di “comunicazione sociale in real time”, quel cinguettio da 140 caratteri ormai diffusissimo (a proposito, qui i miei twit).

Pietro titola addirittura ‘Addio a Twitter‘, io sono meno drastico ma diciamo che senz’altro qualche fastidio al cinguettio le nuove API Facebook lo porteranno. Butcher di Techcrunch la pensa diversamente.

Perchè questa contrapposizione tra Twitter e Facebook? Un dettaglio non può sfuggire: Twitter è monodirezionale, io twitto e i miei follower ascoltano (per commentare, il twitback – la risposta – è poco funzionale; non a caso ci sono molte più conversazioni botta-e-risposta su Friendfeed). Facebook è multidirezionale, ovvero ha un modello basato sul fluire delle informazioni non tra una persona e i suoi follower, ma tra un gruppo di amici, ovvero in una rete di relazaioni. Una marcia in più, che ne dite?