Ieri l’ho definito browser. Oggi che si vengono a conoscere i primi dettagli, l’idea sta già cambiando.

E cambierà magari ancora nelle prossime ore e giorni quando il nuovo progetto di BigG sarà sviscerato in tutti i suoi aspetti.

Tra le osservazioni che ho letto sulla blogosfera, quella che più mi ha colpito è quella di Vittorio:
Google comincia a dare concretezza a un sogno (per alcuni una visione, per altri un incubo) del browser che si fa guscio operativo del computer, culla di applicazioni che non vengono “attivate” dall’interno del browser ma vi risiedono in modo nativo, o quasi.

Forse proprio è questo il punto: oggi i nostri computer sono Windows-centrici per quanto riguarda le applicazioni, sono Google-centrici (o poco ci manca) sulla ricerca Web. In mezzo, il mondo degli applicativi che funzionano sul e grazie al Web, accessibili da un qualsiasi browser (diciamo 75% MS Explorer e 25% Firefox): basta un accesso ad Internet et voilà in pochi clic il foglio di calcolo, il documento MS Word, il calendario, l’album delle foto sono accessibili da qualsiasi angolo del pianeta, condivisibili con i nostri amici e conoscenti, possono essere modificato e poi lasciato lì per i colleghi.

Abbiamo ancora bisogno di un notebook super-potente con cui girare, se gli applicativi che ci servono più spesso (word processing, posta elettronica, navigazione, foglio di calcolo) sono o saranno accessibili via Web? Probabilmente no, abbiamo bisogno di un netbook (l’Asus Eee Pc è stato solo il primo di una lunga serie) e di una chiavetta Internet, il resto è – o sarà – sul Web.

Ci manca, questo sì, di una ‘porta di accesso’ unica, di un aggregatore che ci metta sotto il naso tutto quello di cui abbiamo bisogno. Ecco, forse Google ha in mente proprio questo: non un browser, ma una porta di accesso al mondo Web. Se la ricerca via Internet è ormai monopolio di Google, non lo è ancora il mondo delle applicazioni web-based né – e questo forse è l’obiettivo – il mondo dell’accesso rapido e unico a queste applicazioni.

Ps: però non ho cambiato idea sul logo… è proprio il buon vecchio Simon 🙂