DAD per le scuole elementari, cinque regole

Da lunedì purtroppo ricomincia la didattica a distanza anche per le scuole primarie. La maestra ha dato ieri qualche regola in classe, spiegando ai bambini come comportarsi.

Sono regole di buon senso (che potrebbero essere applicate anche gli adulti), ve le riporto perchè penso possano essere utili:

1) non si fa lezione in pigiama

2)non si mangia davanti alla telecamera

3) non si sta insieme ai genitori a fare lezione

4) se non si parla si mette in muto

5) niente parolacce in chat.

Ne avete da aggiungere altre?

Paypal dalla parte dei truffatori?

Sono cliente di PayPal da piu’ di 15 anni, e l’ho sempre usato per una caratteristica per me fondamentale quando compro on line da venditori sconosciuti: la protezione dell’acquirente.

In estrema sintesi, PayPal si fa garante che il prodotto acquistato arrivi a destinazione e sia come descritto nell’annuncio, in caso contrario la transazione viene annullata e il compratore viene rimborsato. Un sistema per evitare truffe o limitarle, almeno in teoria.

Ho ordinato il 15 settembre alcuni prodotti per Halloween da Luckywhile, un sito cinese che spedisce in tutto il mondo, pagando con PayPal proprio per proteggermi da eventuali truffe considerando che non conosco il venditore e la sua affidabilita’. Dopo qualche giorno, ricevo il codice di tracking della spedizione.

Comincia cosi’ il viaggio del pacco dalla Cina all’Italia. Dopo 45 giorni pero’, con il tracking fermo, scrivo al supporto per chiedere informazioni.

Da qui inizia un ping pong con il supporto, che prima sostiene che mi han dato un codice tracciamento errato, poi quando chiedo di darmi quello giusto mi ridanno il codice originario.

Riscrivo, e la versione cambia ogni volta: adesso tornano sulla versione del “numero di tracking sbagliato“:

Per poi finire con la versione del pacco “ancora in transito” (notare data perche’ sara’ rilevante in seguito: 17 novembre)

Ok, ho capito che non ne cavero’ un ragno dal buco e apro prima contestazione poi reclamo con PayPal per avere il rimborso: e’ evidente che il pacco o non e’ stato spedito (cambiano a manina i tracking e dicono di aspettare) o non e’ mai arrivato.

In effetti il tracking originario da’ il pacco “in transito” https://www.track718.com/en/detail?nums=UJ650379313CN ancora oggi.

Racconto tutta la storia a PayPal, allego le conversazioni, fornisco i dettagli e spiego che probabilmente si tratta di una truffa. La risposta?

PayPal dice che il venditore ha fornito prova che il pacco e’ stato consegnato quindi sono spiacenti ma per loro e’ tutto a posto. Il venditore ha fornito un tracking (https://track24.net/service/cnpost/tracking/RV496570617CN) dove si vede un pacco che parte dalla Cina. Mancano mittente e destinatario, non c’e’ alcuna prova di consegna, si puo’ trattare di un link finto ri-usato decine di volte o di altro cliente.

Secondo il tracking che PayPal ha preso per buono, il pacco sarebbe stato consegnato il 9 ottobre (nuovamente, non ci sono mittente e destinatario), mentre il 17 novembre il servizio clienti mi diceva che il pacco era in transito (e cosi’ risulta ancora oggi sul tracking originario fornito).

Ho due ipotesi: la prima e’ che il sito sia messo in piedi per truffare. Incassano i soldi, fanno finta di spedire, mandano finti tracking…e intanto fatturano. Nell’ipotesi in cui il sito sia reale, la truffa arriva dopo: ammesso che spediscano, in caso di problemi forniscono tracking fasulli per dimostrare pacchi (mai) consegnati.

In tutto questo, PayPal prende le parti dei truffatori: accetta come prova di consegna un tracking farlocco, senza nomi, senza date, senza alcuna garanzia che sia vera. Non verifica quello che l’acquirente scrive, non legge la documentazione, insomma prende per buono quello che viene detto dal venditore-truffatore senza verificarlo.

Nonostante nel reclamo sia indicato chiaramente il tracking originario e tutte le risposte farlocche del servizio clienti, PayPal rifiuta il reclamo e lascia i soldi al truffatore.

E quindi? Quindi ovviamente mai piu’ PayPal. Io non uso un servizio che sta con i truffatori invece che con i clienti.

Come Amazon, ma… molto peggio

“There are many advantages to a customer-centric approach, but here’s the big one: customers are always beautifully, wonderfully dissatisfied, even when they report being happy and business is great.” (Jeff Bezos)

Ho fatto un errore, anzi ne ho fatti una serie nelle ultime settimane: comprare on line da siti diversi da Amazon. Ero pronto ad una esperienza cliente peggiore, ma non pensavo si potesse arrivare ad un livello di approssimazione cosi’ elevato.

Prodotto numero uno: un computer portatile. Vado sul sito di una nota catena di elettronica perche’ “e’ gia’ black friday”, scelgo il prodotto, seleziono il negozio per il ritiro in loco, ordino. Mi arriva una mail dopo qualche minuto che la mia prenotazione e’ in attesa di conferma ed entro 4 ore mi faranno sapere se il prodotto e’ disponibile. Osservazione 1: vado sul sito, ordino e l’ordine non esiste. Lo confermano a manina, probabilmente perche’ non hanno visibilita’ end to end della catena di distribuzione.

Dopo due ore arriva la mail, che conferma la prenotazione e mi dice che entro 4 giorni mi manderanno l’avviso per ritirarlo presso il negozio scelto. Osservazione 2: entro 4 giorni, in un mondo che mette a disposizione la merce in 24-48 ore.

Dopo 12 ore, mi arriva una mail che mi avvisa di lasciar stare, il prodotto non e’ disponibile presso il punto vendita quindi se proprio proprio insisto posso tornare on line e scegliere un altro negozio o acquistarlo on line. Osservazione 3: non c’e’ un magazzino centralizzato che spedisce la merce dove serve, se il negozio (probabilmente un franchisee) si e’ sbagliato a dare disponibilita’, il sito annulla l’ordine come se nulla fosse. Non e’ che prende un computer dal magazzino e lo manda al negozio, o lo prende da un altro negozio e lo sposta. No, annulla l’ordine.

Ok, non avendo altro negozio comodo decido di prenderlo on line: pago 11 euro di spedizione, pago il prodotto e mi arriva dopo qualche minuto una mail che conferma l’ordine. Passano 24 ore, arriva una mail con la fattura del prodotto. Passano altre 24 ore, tutto tace. Passano 72 ore, tutto tace. Sul sito, la sezione del “tracking spedizione” e’ desolatamente vuota. Non si sa quando spediscano, non c’e’ una previsione di spedizione ne’ ovviamente di consegna, non si capisce se ci sia qualche problema di approvigionamento o se siano i normali tempi di gestione ordine. Osservazione 4: il cliente viene lasciato senza informazioni, non c’e’ un processo automatizzato, non c’e’ interesse a dare un’esperienza di acquisto decente.

Morale: dopo 4 giorni, non ho idea se e quando arrivera’ il portatile.

Prodotto numero due: frigorifero. Sono senza, ho fretta, cerco chi lo consegni piu’ in fretta possibile e nei negozi fisici non hanno in pronta consegna il modello che vorrei. Cerco sui siti dei principali venditori, lo vedo disponibile, provo a metterlo nel carrello ma NESSUNO dichiara una data di consegna prevista. Da chi dice “fai l’ordine e paga poi tra qualche giorno ti dico se c’e’ e quando te lo consegno” a chi dice “entro 30 giorni salvo ritardi”. Rinuncio. Osservazione 5: come puoi vendere un prodotto senza dare indicazione sui tempi di consegna, anche se fossero solamente indicativi?

Cerco sul sito del produttore, nota azienda del nord est. Lo trovo! Lo metto nel carrello, ma non mi fa pagare. Segnalo al servizio clienti via mail. passano 24 ore, niente. Telefono. Mi rispondono che in effetti il prodotto e’ dissponibile a magazzino per cui strano. Avviseranno il loro fornitore IT (sic!) per sistemare. Osservazione 6: non poter operare sui propri siti introduce ritardo e frustrazione.

(Alla fine lo compro su altro sito, che consegna in una settimana con servizio impeccabile). Mi chiama il servizio clienti dopo una settimana dicendo che forse l’errore e’ stato sistemato e adesso posso provare. Troppo tardi.

Prodotto numero 3: lavatrice. Riprovo col sito del un noto produttore del nordest. Stavolta riesco a pagare! Arriva la solita mail che l’ordine non e’ ancora concluso, devono verificare che sia tutto ok che il prodotto ci sia etc etc e mi manderanno confrma d’ordine. Osservazione 7: ma non possono agganciare il magazzino con il sito per avere visibilita’ in tempo reale di cosa e’ disponibile?

Passano 24 ore, niente. Scrivo al servizio clienti, dopo una mezz’oretta mi arriva la mail di conferma ordine e dopo 2 minuti la mail del servizio clienti che dice “adesso la mail ti e’ arrivata”. Osservazione 8: c’e’ un processo manuale, qualche addetto ha dovuto aprire l’ordine, guardare a magazzino, confermare che il prodotto ci fosse, metterlo da parte, autorizzare il pagamento. Tutte operazioni automatizzabili. Costi gestione salgono.

Passano 2 giorni, sono in attesa del tracking spedizione, tutto tace. Mi chiamano per chiedermi conferma delle informazioni che avevo gia’ inserito nel form durante l’acquisto (dati anagrafici, piano, indirizzo, telefono, etc). Confermo, e dopo mezz’oretta arriva la mail con il tracking. Osservazione 9: ennesimo passaggio manuale, che introduce frustrazione e fa salire tempi e costi di gestione dell’ordine.

A distanza di una settimana, il tracking dice che da venerdi’ scorso la lavatrice e’ arrivata al magazzino, pronta per la conmsegna finale. Ma nessuno sa dirmi quando effettivamente consegneranno, la risposta e’ “aspettare perche’ chiamano nei prossimi giorni”. Osservazione 10: totale mancanza di standard, tutto gestito manualmente in maniera approssimativa. Non sanno dire che entro 48 ore chiamano, entro 72 spediscono, entro 96 consegnano. No, tutto aleatorio a seconda di processi manuali indefiniti. E non e’ la pippopluto snc nello scantinato, e’ l’ecommerce ufficiale del maggior produttore italiano di elettrodomestici.

Prodotto numero 4: spesa (beni durevoli). Sabato alle 5 del pomeriggio, ordino su Amazon, pago con carta, arriva mail conferma ordine. La sera arriva la conferma che il pacco e’ pronto per la spedizione, domenica mattina alert che il pacco e’ in consegna, domenica mattina alle 11 suonano alla porta per consegnare. Osservazione 11: la prossima volta che decido di comprare qualcosa non usando Amazon, fermatemi prima.