Era l’aprile del 2007, quando ospite del team Gresini a Jerez de la Frontera, ho avuto l’onore di conoscere Marco Simoncelli.
Ancora ventenne, non ancora campione del mondo. Era sabato sera. Mi ha fatto salire sul retro del suo cinquantino e siamo andati in pista a vedere una curva dove, durante le prove, un pilota era finito fuori pista. Discussioni, spiegazioni, quattro chiacchiere e poi via, verso i paddock.
Come se fossimo amici da sempre, quando in realtà non ci eravamo mai visti prima e non ci saremmo più visti. La stoffa del campione, il cuore del grande uomo benché ancora ragazzino. Addio Marco, mi mancherai.