Lasciamo per un momento da parte i vari discorsi sui massimi sistemi, sull’economia, sul ruolo di questa Italietta a livello globale, sul Berlusconismo, sul mignottume collegato e di come sia diventata prassi diffusa in ambiti che travalicano la linea politica per arrivare nella vita di tutti i giorni.
Partiamo da qui, dalla vita di tutti i giorni. Ieri ho guardato la nuova edizione de Le Iene su Italia1 e credo che la maggior parte dei servizi fossero davvero lo specchio di questa società ormai malata, in declino a tutti i livelli ma soprattutto incapace di reagire.
C’è l’imprenditore che mette la mamma a lavorare in nero nell’outlet sotto casa e la categoria dei gioiellieri che dichiarano 14mila euro lordi/anno di reddito vendendo senza scontrino fiscale, il racket delle pompe funebri di Casoria che impedisce alle agenzie di Napoli di lavorare a Casoria, quello del cocco a Rimini dove una banda di napoletani ha da anni il controllo delle spiagge, le case abusive di Isola Capo Rizzuto dove “se ti viene l’esigenza di avere una villetta” è considerato normale costruirla dove vuoi in barba a qualsiasi legge, i 60 cani stipati in un alloggio popolare di Roma che vengono sgomberati solo dopo l’intervento della trasmissione, i falsi volontari che raccolgono soldi per i malati di sclerosi multipla per conto di una finta onlus, i rifiuti tossici della Maddalena in Sardegna dove la Protezione Civile di Bertolaso aveva garantito una bonifica e invece il fondale è terribilmente compromesso…
Lo specchio di un’Italia che ruba, se ne fotte delle leggi, froda alla luce del sole senza che nessuno si opponga. E lo fa a partire dalle singole persone, un malaffare che coinvolge non solo la casta politica ma che è ormai come un cancro annidato a tutti i livelli della nostra società. Pensionati, lavoratori, liberi professionisti, istituzioni…
Come uscirne?
Bel ritratto hai disegnato. La ragione per cui non credo che superato B. le cose possano migliorare più di tanto, perché la classe dirigente è lo specchio del paese e se non della maggioranza, di una buona parte
L’Italia è fatta di italiani amici d’infanzia del dottore della ASL, quelli che per fare una gastroscopia passano davanti a tutti i poveri mortali in attesa del loro turno per 2,3, 6 mesi, tanto per fare un esempio. Il concetto è: il popolo è fatto di furbetti, quindi inutile indignarsi per il politico che va allo stadio con l’auto blu o per le innumerevoli agevolazioni delle varie caste; E ora che noi italiani si diventi grandi, perchè sotto certi aspetti siamo davvero un popolino bue. E non sempre il pesce puzza a partire dalla testa, gli puzza tanto anche la coda.
Grazie Luca. la penso come te: non è solo la politica ad essere marcia, è un po’ tutto il sistema. Ma non vedo grandi idee o risorse per spazzare via tutto…