L’associazione di consumatori Codacons ha presentato un esposto al Garante per le Comunicazioni in cui scrive: “Non devono essere imposti con i nuovi piani aumenti tariffari attraverso ritocchi degli scatti alla risposta o rincari delle tariffe al minuto o al secondo”.

Tra quanto il Codacons pretenderà anche di sedere nei CdA dei gestori, magari decidendo quanto far pagare i servizi, quanto investire, chi assumere e così via?

9 pensiero su “Costo di ricarica, Codacons e libero mercato”
  1. Beh, Max… se la LEGGE stabilisce che sono stati aboliti i costi di ricarica, TUTTI devono adeguarsi e non obbligare gli utenti a passare a piani tariffari a costo maggiore solo per non il costo di ricarica (vedi Wind, che spero venga fortemente sanzionata per non aver ottemperato alla legge).
    Se io non voglio cambiare piano tu gestore NON PUOI IMPORMELO, e DEVI togliere il costo di ricarica perchè lo stabilisce la legge (e NON l’Associazione Consumatori), che ti piaccia o no.
    Punto.

  2. Giovy, io considero (l’ho scritto più volte) una grave ingerenza statale quello che è stato fatto. Se c’è un cartello, Agcom e Agcm possono intervenire. “Statalizzare” l’offerta tariffaria secondo me è sbagliato, perchè poi nascono derive di tutti i tipi (chi vuole togliere lo scatto, chi vuole dimezzare la tariffa, chi vuole…). Ed è quello che sta accadendo!

  3. Condivido: il CODACONS è ormai una PAGLIACCIATA megagalattica.
    A parte che NON è in grado da anni a questa parte di garantire i “diritti” dei consumatori, ma si limita sempre a “aprire inchieste”, “fare un esposto”, “denunciare al tribunale”.
    Tutte cose che finiscono nel vuoto (controllate quanti sono i processi avviati dal C e conclusi a favore).

    E’ solo uno specchietto x far credere ai consumatori che ci sia qualcuno che che si prende cura di loro.

  4. Max, guarda che di “statalizzazione dell’offerta” in quello che è stato fatto c’è NULLA, perchè è stato semplicemente abolito per legge un costo INIQUO e che solo i gestori italiani praticavano.
    Le tariffe i gestori se le fanno come vogliono e continueranno così (o vorresti dire che è anche lo stato a fare le tariffe?).
    Allo stesso modo, il cartello dei gestori c’è e resterà, quindi non vedo proprio come si possano mettere a paragone l’abolizione dei costi di ricarica (voluta dai consumatori) e la tua presunta “statalizzazione dell’offerta”.
    Certo… tu sei “obbligato” a parlare così per via del tuo lavoro e non paghi nè costi di ricarica nè cellulare, ma per chi il cellulare lo usa e se lo paga da solo, credimi… l’abolizione del costo di ricarica è un’ottima cosa (e non parlo per me che non lo pago da decenni, perchè sono abbonato da molto e molti anni).

  5. Se 2 anni fa quando si è cominciato a parlare dei costi di ricarica unilateralmente i gestori mobili avessero ridotto del 30%-40%50% i costi di ricarica, avrebbero tirato avanti ancora qualche annetto, avrebbero intascato ancora molto di più dei costi vivi, avrebbero dimostrato di essere sensibili alle tasche degli utenti. “Chi troppo vuole nulla stringe”, dicevano i vecchi ma è anche una legge del marketing, delle relazioni con il contesto in cui le aziende operano. Si chiede tanto ai lavoratori di essere flessibili, le aziende, anche telefoniche ne approfittano largamente di questa flessibilità ma poi dimostrano di essere poco flessibili, molto rigide, incapaci di arruffianarsi i consumatori, le loro associazioni, l’opinione pubblica con gesti magnanimi, per esempio un piano triennale in cui si arrivava scaglionando l’iniziativa a ridurre i costi del 60% avrebbe potuto trovare il Governo o le Authority contrarie? Non basta la pubblicità martellante e le sponsorizzzioni faraoniche che pure costano e non poco, occorre capire dove tira l’aria, adeguarsi, non farne questioni ideologiche o legulee perché poi si perde su tutta la linea e completamente.
    Quanto al Codacons non ne sono un simpatizzante ma credo che sia il ruolo rivendicativo di un’associazione di tutela dei consumatori chiedere che i servizi costino meno e non di più, è il gioco delle parti, no?

  6. beh ben presto siederanno lì… se già è permesso ai “liberi giornalisti” di fingersi liberi sedendosi in un ufficio stampa H3G…

    Aldo

  7. Pierlu,
    a quanto ne so il piano triennale, come lo chiami tu, esisteva o comunque ere in discussione, c’era infatti un tavolo aperto all’Agcom.

  8. Giovy, si tratta sicuramente di “statalizzazione dell’offerta”: lo scrivi tu stesso, “è stato abolito per legge”. Ergo, lo Stato interveniene in un libero mercato per modificare un’offerta tariffaria, mentre non fa lo stesso con l’unica cosa che è davvero di competenza statale: la tassa di concessione governativa, per colpa della quale gli abbonati sono solo il 10% della base clienti.

    Mi chiedi: “vorresti dire che è anche lo stato a fare le tariffe?”. Poco ci manca: adesso si passa allo scatto, poi al roaming, poi… la tariffa al minuto che include tutti i costi non è la panacea di tutti i mali. Chi fa chiamate lunghe preferisce pagare 20 cent di scatto e 2 cent/min piuttosto che 20 cent/min.

    Per quanto riguarda l’osservazione che “sono obbligato a parlare così per il lavoro” (e qui rispondo anche ad Aldo), credo che sia banale verificare che le cose che dico oggi sul blog le ho sempre scritte, anche prima. Qui parlo come blogger, non come ufficio stampa.

  9. Un conto Massimo è cercare di fare melina o comunque prendersela comoda sfruttando i tempi lunghi dell’Authority, un altro è capire che il vento stava cambiando ed essere tempestivi nel dare subito un segnale forte ai consumatori e al Governo: tipo, ce li volete azzerare, noi subito riduciamo il 20% e li eliminiamo su alcuni tagli(tipo Wind che non li aveva sopra i 50). Diciamo che si pensava che il Governo non avrebbe fatto sul serio, che magari cadeva prima per tanti motivi, che un pugno di deputati sensibili avrebbero fatto catenaccio e prorogato di 6 mesi-1 anno e nel frattempo succedva qualcosa, tipo vincere un ricorso al Tar o alla Commissione Europea convincendola che è un abuso da parte del governo e lo doveva fare l’Authority.
    Insomma, Max i capi delle relazioni istituzionali dei 4 gestori hanno bucato, dovevano avere più fantasia, più coraggio di rischiare, proporre ai loro capiazienda di mollare da subito qualcosa per non perdere tutto. Ma si sa che nelle aziende chi ammette che bisogna perdere qualcosa oggi per non perdere tutto domani viene guardato male e silurato, la lgica delle aziende italiane, anche quelle di telefonia mobile, è il “mordi e fuggi”, fai un bel dividendo subito, quest’anno perché del doman non vi è certezza, accontentare fondi e investitori subito e domani chi vivrà vedrà.
    Tu mi dirai che per 3 non è vero perché ha investito moltissimo, scommettendo tutto sul nuovo, e ti dò ragione al 100% ma per gli altri 3 lo è molto meno, molto meno e quindi poi anche 3 in questa vicenda non poteva che seguire cattivi esempi.

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