Ieri scrivevo:
Eliminiamo pure costo di ricarica, scatto alla risposta, canone mensile, e concentriamo sul prezzo della chiamata tutti gli elementi che oggi formano il fatturato: davvero sicuri che i consumatori siano pronti a pagare un euro al minuto le chiamate?
Oggi la conferma: le associazioni di consumatori si scagliano contro i nuovi piani tariffari Vodafone, in vigore dal 4 marzo. Scrive Dario su Punto Informatico:
Una segnalazione arriva invece dal Movimento Difesa del Cittadino, che critica le nuove offerte Vodafone. Il gestore, sostiene MDC, “ha aumentato del 26% il costo dello scatto alla risposta, da 15 a 19 centesimi su tre delle cinque offerte, vanificando i benefici del decreto Bersani e il lavoro dell’Autorità per le Comunicazioni e delle associazioni dei consumatori”. MDC formula anche una propria stima sull’impatto economico delle nuove offerte: “Su base annua gli aumenti saranno, per i soli scatti alla risposta, di 73 euro (5 telefonate al giorno), 146 euro (10 al giorno), 219 euro (15 al giorno) e 292 euro (20 al giorno)”.
Ma c’è di più:
E oltre all’aumento del costo delle chiamate, MDC denuncia una presunta violazione del Codice
delle Comunicazioni elettroniche: “Vodafone per la restituzione del traffico residuo di una SIM
disattivata per scadenza, portabilità o per la quale si vuole esercitare il diritto di recesso, chiede il pagamento di 8 euro, sottoforma di carta servizi, e l’invio di una raccomandata (3,40 euro). Quindi – calcola MDC – fino a 12 euro di traffico residuo l’utente non avrà alcuna convenienza a richiederlo. Tutto ciò viola le più elementari garanzie degli utenti e per questo l’associazione denuncerà l’iniziativa all’Agcom e all’Antitrust per verificare l’ingannevolezza della pubblicità”.
Anche Wind, come segnala Windworld, adotta una strategia di aumenti, con nuovi profili tariffari più cari di quelli precedenti. E soprattuto interpreta il decreto Bersani eliminando il costo di ricarica sui nuovi profili, ma non su quelli vecchi che per i tagli di ricarica sotto i 50 weuro continueranno ad avere i costi di ricarica. Si profilo una battaglia legale tra Wind e Agcom? Per il momento, la battaglia è già partita sul Web.
Al di là delle decisioni dei singoli gestori, era banale prevedere che un intervento statalista nelle attività di una società privata non sarebbe passato senza produrre reazioni: vuoi con nuove tariffazioni al minuto, vuoi con scatti alla risposta più alti, vuoi… che qualcuno non proponga domani una petizione?
Sinteticamente.
-Vodafone: i vecchi clienti mantenendo il loro piano tariffario possono A) trarre un beneficio dal Decreto Bersani B) dare un segnale forte all’azienda ed al mercato. In questo specifico caso quindi i consumatori avrebbero possibilità di scegliere ed eventualmente di determinare un mercato, dico avrebbero perchè realisticamente so che non sarà cosi vuoi per tanti fattori condizionanti (brand etc etc)
-Wind: al di la di questioni legali che sicuramente verranno approfondite, l’immagine è (sarebbe) minata..e noi sapiamo quanto sono importanti i buoni valori…
Non si può certo “incolpare” un Ministro per le “buone intenzioni”, certo è che l’intervento -in relazione al ricco piatto cui si è andati a metter mano- è stato forse brusco e le tue visioni sono ovviamente consapevoli:-)
UPD: vedo ora a pag.12 sul quotidiano La Repubblica una quanto mai azzeccata pagina pubblicitaria del gestore 3 che cavalca l’onda emotiva…sempre a proposito dei buoni valori percepiti 🙂
Meglio cambiare, no? 🙂