I blog? Non possono essere trattati come testate on line.

Lo ha detto alla Camera il ministro Gentiloni:

Estendere ai siti internet o ai blog le regole che prevedono la responsabilità per omesso controllo come per i direttori dello stampa “si rivela complicato da attuare” e l’azione del governo “non si ispirerà a tale impostazione”, in quanto non ritiene “appropriato” sottomettere i blog alla stessa disciplina della carta stampata. Le caratteristiche di “velocità” e ampiezza delle rete “non consentono il controllo tipico della carta stampata”. (ApCom)


Il reato di diffamazione- per come è regolato dalla riforma dell’editoria – vale insomma solo per i periodici, non per i blog. Il titolare del blog non è insomma responsabile per eventuale diffamazione (ad esempio nei commenti), perchè questa responsabilità ricade sugli autori diretti (ergo, chi scrive). I tenutari di un blog sono comunque obbligati a “collaborare con le autorità per colpire i reati più gravi, come la pedofilia”.

3 pensiero su “Gentiloni e la diffamazione on line: i blog non sono giornali”
  1. Credo (spero) che Gentiloni intenda che i responsabili di un blog non devono essere imputabili di “diffamazione a mezzo stampa”, ma rimangano comunque imputabili di diffamazione.

    Sarebbe molto grave se si potessero dire falsità diffamanti senza timore di alcuna conseguenza.

  2. Esatto: non c’è la responsabilità oggettiva (il direttore di testata ce l’ha) per omesso controllo di ciò che viene pubblicato da altri sul proprio blog (ad es. i commenti), rimane ovviamente la responsabilità soggettiva.

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