Chissà se si tratta dell’ennesima trovata per far parlare di sè o se c’è del vero: Sawiris, il magnate egiziano proprietario di Wind, è interessato a Tiscali e potrebbe portare a casa anche l’ex Albacom (ora BT Italia) e i.net, società di business security.

MF di oggi scrive:
Sawiris muove su Tiscali con la sponda di Albacom. Il gruppo Orascom, controllato del magnate egiziano potrebbe fare il grande salto e diventare, entrando anche in borsa, il primo vero concorrente a tutto campo di Telecom. Il progetto, allo studio da alcuni mesi, è ormai entrato nella fase decisiva e prevede il coinvolgimento di British Telecom, che ora deve sciogliere le ultime riserve. Bt si è convinta della necessità di rafforzarsi sul mercato del Regno Unito e sarebbe molto interessata a rilevare le attività di Tiscali UK. Orascom starebbe, perciò, trattando.

Stando al quotidiano finanziario, quindi, Wind potrebbe acquistare Tiscali con l’aiuto della stessa BT (in Italia è l’ex Albacom, ormai controllata dal gruppo britannico), che vorrebbe crescere sul mercato UK acquisendo il controllo di Tiscali UK, ovvero dell’ex ISP Freeserve.

In Italia, Wind si troverebbe oltre a telefonia fissa e mobile, anche le attività corporate di Albacom e i.net, anche se BT ha più volte ribadito che quello italiano “è un mercato strategico“. L’Opa lanciata da BT su i.net, d’altronde, è ancora in corso.

Una sorta di acquisto in tandem: Wind+BT comprerebbero Tiscali, per poi dividersi la preda mercato per mercato (dove, in realtà, BT sembra interessata alle sole attività inglesi dell’Isp sardo). Chissà cosa ne pensa il fondatore di Tiscali Renato Soru: se è vero che è ormai in politica, è anche vero che potrebbe non vedere di buon occhio la vendita della società da lui fondata. Un’Opa non amichevole? E BT che abbandona il mercato italiano in cambio di un Isp britannico? Non ci credo granchè, ma… staremo a vedere!

2 pensiero su “Sawiris guarda Soru: pronti per Wiscali?”
  1. piccola pignoleria: Tiscali UK è nato come LineOne, mentre Freeserve fu acquisito dai francesi di FT, per diventare prima Wanadoo UK ed oggi Orange.

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