Leggo questa Apcom (ne parla anche La Stampa Web):

Si fa sempre più preoccupante lo scenario che circonda l’industria musicale. Le vendite di compact disc, diminuite progressivamente nel corso degli ultimi sette anni, nei primi tre mesi del 2007 sono precipitate del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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A pesare sulle vendite sembra essere la diffusione di siti Internet da cui scaricare canzoni a pagamento, come dimostrerebbe l’incremento delle vendite di lettori di musica digitale, primo fra tutti l’iPod di Apple.

Per l’Italia, azzarderei un paio di risposte tra le tante motivazioni che si possono trovare: questa (Siae), questa (DRM) e questa (legge). Più banalmente, calano le vendite di Cd perchè ormai si va verso un mercato allargato della musica liquida, il Cd diventerà un pezzo da collezionisti. Basti pensare all’esperimento Elioelestorietese.it, che dà la possibilità di pagare un canone fisso e scaricare l’intera discografia, live ed inediti compresi.

2 pensiero su “Case discografiche in crisi”
  1. loghi e suonerie se li dimenticano ?

    e poi… la tecnologia modifica i mercati.
    cosa avrebbero detto gli industriali dei piroscafi con l’entrata nel mercato degli aerei ? vietare il volo ?

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