L’oligopolio telematico non frena gfli italiani in rete è il titolo del comunicato stampa che introduce il rapporto di Gianni Dominici sulla situazione dell’Internet italiana:

Perché se l’Italia è forte di tante soggettualità tecnologiche e innovative i risultati in termini di sistema, di Paese, sono così modesti? Non è sufficiente, dunque, essere un popolo di inventori se non si completa il “network dell’innovazione” composto anche da chi fa trasferimento tecnologico (i transformers), da chi finanza l’innovazione (i financiers) e da chi fa da facilitatore ed elemento di connessione tra questi attori (i brokers).
[via Mauro]

Il PDF è disponibile gratuitamente previa registrazione. Contiene senz’altro spunti interessanti, anche alla luce della fotografia della banda larga italiana presentata nei giorni scorsi. Interessante anche la domanda che pone Mauro: premesse le due velocità esistenti (o comunque la divisione da chi è frenato dalle oligarchie e chi riesce a sopravvivergli), quello che mi chiedo è sia più opportuno a livello istituzionale premiare i veloci cercando di generare loop virtuosi o cercare di far accellerare i lenti.

Che ne pensate? Insomma, siamo sopravvissuti o sopravviventi?

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