(Premessa: non amo Grillo). Qualche fatto sparso:

Secondo il report infatti tutti i partiti sembrano aver acquistato follower fasulli per i loro account di Twitter, ma quelli a sinistra di più. A condurre infatti la classifica degli “imbroglioni” come era prevedibile infatti c’è il partito di Nichi Vendola, seguito da quello di Grillo, e dal PD, con una certa presenza anche da parte del partito di Maroni. I più bravi, guarda un po’, sono il Pdl, Fli e Udc, anche se fanno segnare comunque un 10% circa di seguaci “finti”.

Quindi, i più virtuosi sono i politici di destra (il prof. Calzolari lavora da anni con il PDL), delle minacce all’incolumità fisica e della relativa querela non c’è traccia (credo fosse il 2008 quando, in una dinamica simile, il Prof. Calzolari sparì per un po’ dalla rete adducendo anche all’epoca la motivazione delle minacce). Nei giorni del primo ‘scandalo’ dei follower silenziosi (non falsi, silenziosi) casualmente il profilo di Grillo è stato ‘inondato, da migliaia di nuovi follower. Qualcuno che per sostenere qualche tesi glieli ha comprati? L’accusa a Grillo di aver comprato follower non è mai stata dimostrata, ma buttata ‘casualmente’ lì e lasciata cadere come suggerimento. Se la cancellazione dei profili social del prof. Calzolari è avvenuta in seguito alle gravi minacce, che senso ha continuare a fomentare la bagarre?
A pensar male si fa peccato, ma…

“Abbiamo visionato uno per uno i presunti falsi del campione riferito all’account di Beppe Grillo e il margine di errore è basso, intorno all’1%. Quindi l’analisi c’é”.

Spiazzante, la dichiarazione. Sul fronte della comunicazione, sarebbe da capire perché Sacco (o chi per lui?) ha preso la briga di telefonare all’Ansa e rilasciare una dichiarazione a favore della ‘ricerca’. Visibilità? Altro? Il prof.Sacco ce lo può spiegare? E perché l’Ansa ha ritenuto di pubblicare una dichiarazione a favore, out of the blue, quando altrettanti stimati professionisti della Rete (tra cui anche professori universitari della stessa Bocconi) avevano già ampiamente confutato il metodo? Ecco, parliamo del metodo.

Sacco dovrebbe spiegare cosa vuol dire la frase riportata. L’errore si calcola rispetto a due misure. Errore dell’1% significa che l’algoritmo è stato fatto ‘girare’ in automatico e poi qualcuno (uno stagista Bocconi?) a manina, uno per uno, ha visto se il calcolo automatico corrispondeva col calcolo manuale? Spero vivamente che non sia così, perchè sarebbe allucinante. Il fulcro della questione non è infatti se l’algoritmo fa i calcoli giusti secondo i parametri impostati (ovvero se la ‘formuletta’ excel funziona) ma i criteri con cui si definiscono falsi.

E’ infatti abbastanza facile scoprire i profili dietro cui c’è un vero umano, mentre è impresa assai ardua distinguere l’umano silenzioso (mi iscrivo e ascolto) e il bot. Professor Sacco, cos’ha da dire sui criteri usati per distinguere follower veri e follower ‘falsi’ (io li definisco silenziosi). E può chiarire la dichiarazione sulla validità della ricerca con errore solo dell’un per cento?

 

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