Sciopero della fame e della sete, le prime 24 ore.
Mi sento un po’ debole, ma sto bene. Oggi al telefono ho sentito qualche collega. Nessun altro. Al giornale lo sanno tutti e la direzione tace. Bene.
Spero che la mia protesta rappresenti la battaglia d’inizio di una guerra, la guerra dei precari che non accettano più di essere trattati da reietti.
Non so se riuscirò a far sentire la mia voce. Ci provo.