La sfida ai vari Foursquare, Gowalla, Mobnotes e altri è iniziata. Facebook ha infatti presentato Places, la nuova funzionalità che permette di far sapere agli amici dove ci si trova e di inserire le coordinate geografiche negli status update.
Check in and your update will appear on the Place page, your friends’ News Feed and your Wall.
Tag the friends you’re with so they can be part of your update.
Appear in “Here Now” to friends and others nearby who are also checked in.
Browse status updates of friends checked in nearby.
After checking in, tap “Here Now” to see who else is checked in where you are.
Nonostante l’applicazione Facebook per iPhone riporti l’icona, però, l’Italia non è ancora tra i Paesi in cui la funzionalità è utilizzabile. Quando lo sarà, ricordatevi di controllare le impostazioni privacy per condividere solo quello che volete!
Ciao Max. Sai io non credo che sarà una vera guerra, anzi. Secondo me Facebook darà un ulteriore spinta all’utilizzo di questi sistemi, ma non cannibalizzerà Foursquare, come ho scritto qui http://www.fabiolalli.com/2010/08/17/social-location-based-services-arriva-facebook/ e qui http://www.fabiolalli.com/2010/08/14/la-strana-convergenza-dei-social-network/ . fammi sapere che ne pensi.
credo che in principio (oggi siamo al principio) ci possa essere una polverizzazione, ma nel medio periodo la polarizzazione verso una manciata di piattaforme è inevitabile: chi non raggiunge la massa critica è fuori dal mercato, o si specializza in nicchie o viene comprato o chiude/rimane vuoto. se geotaggo pèer incontrare amici e non ne trovo mai, smetto di usare il servizio.
Si vede proprio che siamo made in USA, se si svegliassero i vari politici in Italia, anche noi potremmo essere frutti di successi grandiosi, max, lo apri uno spazio critica costruttiva? Si, perchè noi parliamo sempre di google, facebook, etc, però è anche vero che negli USA sono liberi di fare e improvvisare quello che vogliono… dai noi, invece, sembra che tutto quello che pensi sia fuorilegge… abbiamo molti e troppi vincoli e il primo è che le idee non decollano perchè c’è sempre la paura che qualche politico “ego-ignorante” faccia bloccare tutto. Perchè il Paese di Leonardo, Michelangelo, Fermi, Mattei, etc si è affossato così tanto? Eppure per noi, pensare ad una “cavolata concettuale” come il geo tagging e sapre che gli altri ci fanno pure business, da fastidio, ma non è un sassolino vs facebook, bensì un macigno contro chi ci limita a priori e non sa niente di web marketing e di un mucchio di altre cosucce. Quindi, se pur con le dovute cautele sulla giusta tutela della privacy, evviva chi si lancia nonostante tutto, a prescindere dal nome!
Bruno, io credo non sia (solo) questione di politica. In Italia abbiamo esempi di aziende leader anche all’estero, manca spesso l’humus giusto perchè nascano start-up o che quelle che nascono diventino grandi. In fin dei conti la silicon valley è un posto quasi unico al mondo, per cui probabilmente il paragone andrebbe fatto con altri distrtti tecnologici per capire se è possibile migliorare anche in italia (sì, è possibile). Tornando a foursquare, tra i concorrenti c’è l’italianissimo Mobnotes (Christian è l’ad e Gino il cto di un posto dove ho lavorato qualche anno, dieci anni fa :D), piattaforma pluripremiata e anche valida, ma che per una serie di motivi non è ancora riuscita a sfondare. Insomma magari le idee ci sono, bisogna capire perchè non riescono a diffondersi con la stessa velocità californiana
Thanks 🙂 eheh… mentre per la serie stile italico: diciamo anche che il pubblico americano è più lanciato di quello italiano… si, c’è qualcosa da settare (di brutto) a questo punto mi chiedo non sia il caso di fare a modo nostro… le idee in Italia, ma il lancio forte all’estero… ci vogliono tanti soldini e un bel network promozionale e poi la capacità, ma anche l’opportunità di fare accordi… è passato troppo tempo dal clamore di Tiscali, che è a due passi da casa, ma non mi piace l’idea di una cosa irripetibile… abbiamo, dico come italiani il potenziale intellettuale per fare tutto e anche il coraggio, ma poi manca qualche ingranaggio… ok, mi ritaglierò uno “spazio analisi” per Mobnotes… ci smanetto un po e vediamo che mi frulla in chiave against facebook e poi posto… peggio per voi 🙂 eheheh 🙂
Grazie Max per la citazione.
Il mio pensiero su Facebook Places è che… darà molto più fastidio ai nostri competitors che a Mobnotes, gli investimenti fatti dagli altri hanno 2 zeri in più rispetto ai nostri… sfido ad avere un ritorno significativo in uno spazio di mkt che si sta affollando sempre di più.
Noi puntiamo a ricavarci una nicchia significativa anche grazie all’integrazione con Facebook, anzi Places può diventare un ottimo aggregatore tra le varie apps in giro.
E’ come se FB Places avesse azzerato di colpo la competizione, si ricomincia daccapo ad armi pari: i checkins e i luoghi sono ormai una commodity, vincerà chi riuscirà a creare un’esperienza significativa su queste basi.
G.
Ottimo Gino, secondo me i grandi hanno spazi per servizi di massa, gli altri devono puntare alla nicchia (localizzazione per dating, localizzazione per shopping, localizzazione per ecc)
Gino, falli giocare tutti e ti autopromuovi… però spetta a voi generare un certo tipo di modello, che in questo caso sarà push… invogliate le persone ad iscriversi mediante una cosa tipo: CACCIA AL TESORO. Voi definite le regole, voi gli indizi e chi arriverà alla fine, vincerà il tesoro. Dovete provare a coinvolgere anche qualche caffè, attività commerciale o altro, per renderli parte della caccia. Il risultato finale sarà un maggiore accesso alla struttura, anzi, in molti casi, persone che mai avrebbero visitato il tuo negozio, lo visiteranno in cerca dell’indizio e come si sa… provate a creare una fila fuori da un negozio e le persone si fermeranno incuriosite. Più social di così si muore. Coinvolgete in maniera giocosa e sarà un successo! Che la caccia al tesoro cominci…!
4 Cristian and Gino 🙂 fatemi avere un recapito che vi devo segnalare alcune cosucce 😉 …. buon prosieguo, bruno