Mia nonna ha cambiato casa. Ha più di ottant’anni ed è malata. Ovviamente ha chiesto il trasloco della linea telefonica fissa, che a quell’età è praticamente indispensabile, ad esempio per l’allarme se si sente male.

La linea telefonica dovrebbe arrivare entro 10 giorni, ci hanno messo più di un mese (non è andata ad abitare nella giungla, ma a 30 metri da dove abitava prima). Senza spiegazioni, o motivazioni tecniche valide (si è spostata di 30 metri da dove abitava prima e dove aveva una linea fissa). Chiederò il rimborso, solita lagna burocratica con perdite di tempo a iosa.

Le hanno mandato un sms per dirle “le ricordiamo che veniamo il 12 aprile per attivarle la linea”, si sono presentati il 10 aprile. Ovviamente il 10 aprile mia nonna era a casa da sola, il 12 sarebbe stata in presenza di qualcuno della mia famiglia.

I “tecnici” le hanno sfilato 50 euro (senza rilasciare ricevuta, ovviamente) dicendole che “un elettricista per mettere la presa del telefono le chiede 100 euro, noi glielo facciamo in 10 minuti alla metà”. Mia nonna ha pagato, del telefono aveva bisogno. In fretta.

Non contenti le hanno poi rubato la borsetta, uscendo da casa. Per fortuna c’erano dentro solo documenti. Tutti prima o poi dobbiamo morire, ma quello che hanno fatto i due signori a casa di mia nonna dimostra qualcuno dovrebbe morire prima degli altri.

2 pensiero su “Signò, son 50 euro. E la borsetta dov’è?”
  1. Incredibile!
    Ma non c’è modo di chiedere alla Telecom di risalire agli addetti a cui era stato messa in carico l’operazione?

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