La devo raccontare, perchè se me l’avessero detto fino a ieri non ci avrei creduto. Giovedì scorso atterro a Malpensa Terminal 2 verso mezzanotte. E’ buio, fa freddo, cammino veloce verso l’auto: parcheggio P5 scoperto. Salgo, accendo il motore, vado a pagare. Qui la sorpresa.

Mentre pago alla cassa automatica, una signora spunta da dietro, molto agitata. “Mi aiuti, non trovo la macchina!” mi dice. “Ho chiesto ai signori del gabbiotto ma mi hanno detto di cercare meglio”.

“E’ sicura sia questo il parcheggio?” la prima reazione.

“Certo! L’ho messa al piano sopra ma quante scale ci sono? Ho fatto avanti e indietro e non c’è!” mi dice, davvero agitata. E giustamente: arrivi tardi di notte, devi camminare al buio con la valigia, il freddo e l’ansia di non trovare l’auto.

Ok, salgo in macchina e faccio salire anche la signora, inizia la ricerca. Due giri del P5 cercando di ricostruire il percorso che aveva fatto all’arrivo, per (ri)trovare la sua auto. La signora mi dice che all’arrivo non c’era posto al coperto sotto, per cui l’hanno fatta salire al piano 1 con la rampa (il parcheggio non è pluripiano, c’è solo piano terra coperto, piano 1 scoperto e poi un ampio spiazzo scoperto con altri parcheggi).

Primo giro, nulla. Secondo giro, nulla. Non c’è modo di salire, le rampe sono chiuse. Ok, ultimo tentativo: vado al gabbiotto a chiedere come faccio a salire al piano 1.

“Non si sale, ci sono i lavori. Le rampe sono chiuse non vede?” mi dice l’addetto guardandomi come se gli avessi appena chiesto un biglietto per la Luna. La faccia della signora è ovviamente indescrivibile, tra l’attonito lo spiazzato e lo scazzato.

“Ma la signora ha parcheggiato sopra. C’è un altro parcheggio con un piano 1 qui intorno?” chiedo.

“Ahhhhh, ma lei aveva parcheggiato su?” dice l’addetto guardando la signora, che ovviamente era stata a chiedere le stesse cose prima di girovagare al freddo per mezz’ora e trovare me alla cassa. “Ah beh hanno fatto dei lavori, le macchine sono state sposatre da sopra e parcheggiate là” dice con naturalezza come se stesse dicendo una cosa normalissima, e indica una fila di macchine a fianco del gabbiotto.

(La macchina della signora non è nemmeno lì, salgono sul furgoncino di servizio e la vanno a cercare, la signora mi ringrazia attonita per la disponibilità e me ne vado. Spero l’abbiano trovata).

Morale: se al vostro arrivo a Malpensa non trovate più l’auto e non ci sono avvisi, non pensate subito al furto… magari è stata spostata (!!!) con un carroattrezzi dalla società che gestisce il parcheggio, che s’è dimenticata di avvisarvi.