Stuzzicato da articoli non proprio positivi su Groupon e siti di coupon in genere, ultimamente mi sto ‘divertendo’ a confrontare i prezzi – e relativi sconti – pubblicizzati nei coupon con i prezzi reali a cui è possibile trovare l’oggetto o il servizio da venditori diversi.

Inutile dire che spesso il prodotto da 100 euro scontato del 50% e venduto a 50 euro in supermegaultra esclusiva limitatissima nel tempo si trova a 50 euro o meno anche su altri siti. In altre parole, il primo passo per capire se c’è un affare è guardare il prezzo finale, senza considerare gli sconti sbandierati.

La storia che vorrei raccontare oggi si spinge oltre: trucchi – legali, va detto subito – per vendere di più. Mi è arrivata in mailbox la consueta newsletter di offerte di Groupalia (ma è una prassi di tutti, da Groupon a Let’s Bonus)e, attratto dal titolo “eBook reader da 200 euro scontato del 61%”, sono andato a vedere l’offerta.

Un eBook reader a 79€, marca sconosciuta (Beego), con un link ad un e-commerce italiano, Powerprice.it, che lo propone a 200 euro.

Non proprio positivi i (pochi) commenti via Facebook, uno su tutti: “L’ho comprato… è tutto in coreano quindi gli accenti e gli apostrofi non li legge… mette strani caratteri! ora devo capire come fare a renderlo!”, ma il punto non è se il prodotto proposto sia un buon prodotto o meno.

Immaginiamo per un attimo di voler vendere un prodotto sconosciuto sul mercato italiano: cosa c’è di meglio che mettere un prezzo altissimo e proporre uno sconto enorme, magari superiore al 60%? I potenziali clienti si lasceranno attrarre dallo sconto, ma si chiederanno come un prodotto sconosciuto possa costare 200 euro. E qui la sorpresa: per supportare la veridicità del prezzo di listino abnorme e quindi per mostrare che lo sconto è reale, si trova un partner disposto a mettere il prodotto a catalogo… e si inserisce il link direttamente nella vendita, fornendo al potenziale cliente la ‘prova’ in tempo reale che il prezzo altissimo è vero.

Il punto è che cercando Beego o Beego 701 su Google, in pratica non esistono tracce del prodotto se non l’offerta Groupalia, il sito Powerprice.it e un paio di aste eBay dove il prodotto è venduto a 50-60 euro quasi sempre con dicitura “causa doppio regalo”. In Europa e nel mondo il prodotto sembra non esistere…

La responsabilità? Incerta. Groupalia raccoglie le offerte dai partner e le pubblica, senza controllare quale sia il vero prezzo di listino (da cui discende lo sconto). Per cui se il partner si presenta e dice che vende un e-book reader da 5mila euro a 10 euro, l’offerta andrà on line così.

Il consiglio? Non farsi attrarre dalla percentuale di sconto e dal prezzo di listino – veri e propri specchietti per allodole – ma concentrarsi sul prezzo finale: se l’offerta è valida, una veloce ricerca on line vi permetterà di vedere il vero prezzo di mercato e decidere se acquistare. Buon e-commerce a tutti!