Giornate intensissime al lavoro, ma qualche pillola vale la pena di lasciarla scritta qui per eventuali approfondimenti 🙂

L’evento Unpacking SMAU è una bella idea: invitare un po’ di persone per fare un giretto tra gli stand ancora in preparazione. Idea da approfondire, far maturare e riproporre in una chiave diversa.

Cose positive: l’idea in sè, la visita ai percorsi dell’innovazione (bravo Emil!), il wall (ops, la mia manona non c’è), le chiacchiere con amici e le nuove conoscenze, le persone di Smau, le chiavette USB che male non fanno, i dati sulla percezione delle aziende sul 2.0 a cura di MilleOttani (ma magari la prossima volta prendiamoci 10 minuti per discuterne), le matite colorate di IBM che faranno felice il pupo. Ah, dimenticavo… il lavoro 2.0 che abbiamo fatto in 3 Italia per dare ingressi e connettivitĂ  HSPA.

Da rivedere: le marchette iniziali (inutile inchiodare 50 persone per un’ora a sentire spot commerciali), i fischietti (no dai, davvero…) e alcune scelte (meglio un’ora ai percorsi dell’innovazione che 15 minuti a vedere uno che forza lucchetti).
Vedo che qualcuno ha avuto le stesse impressioni (anche qui).

Presentazione di Windows7: in parte condivisibili alcune osservazioni, ad esempio mettere Paoletta a recitare (male) proprio nel momento di maggior attenzione è stato un errore grossolano. Hai sul palco un CEO, o lo intervisti seriamente o gli affianchi un personaggio spumeggiante. Concordo sul non dover rincorrere Apple su un terreno scivolosissimo (quello della comunicazione e degli eventi di lancio), comunque l’ironia di “I’m a PC” non mi è dispiaciuta. Vi assicuro che la presentazione, fatta con i vicini che avevo (Giovy e Wolly dietro che cazzeggiavano; Pasteris che continuava a mostrare le funzioni di W7 su… netbook Ubuntu-dotato; Elena ‘Poken’ Franco a riprendere il tutto) è stata tutto tranne che noiosa. Incrociati colleghi ed ex colleghi giornalisti, conosciuti nuovi personaggi blogosferici (Luca Conti, destino vuole che ci si scriva solo via SMS, in compenso è riapparso dalle nebbie di Muncalè il buon Suzukimaruti), insomma se non per l’evento in sè valeva la pena di esserci per il prima e il dopo. Nella foto il team W7.