Stavo leggendo di questa iniziativa greca, Openfund [via Luca].

The Openfund aims to help entrepreneurs with fresh ideas to jumpstart their business. Extensive advice and support on all things start-up, next to seed funding are provided to help you turn your ideas into success. The fund will target exclusively startups aimed at the web and other emerging technologies. The first call for applications is already running. Open stands for the open call for applications to entrepreneurs, as well as an open proposal for investors to join.

In sostanza, Openfund finanzia start-up del mondo Internet o comunque idee basate su tecnologie emergenti. Più che di finanziamento, si tratta di seeding con un piccolo investimento tra i 20mila e i 30mila euro, in cambio la start-up deve cedere il 20% del proprio capitale (nelle FAQ sembra sia l’8%…). Openfund dà 4 mesi di tempo per partire con un prototipo di prodotto/servizio.

Finito di leggere quanto riportato nel sito, mi sono chiesto se io, avendo un’idea innovativa in cui credo, sarei pronto a ‘regalarla’ al 20% in cambio di 20mila euro.

La risposta è ‘probabilmente no‘ (valgono in fondo le osservazioni fatte dopo la presentazione di Working Capital), ma la domanda che vorrei fare ai lettori di questo spazio è un’altra e mi è venuta in mente pensando al mercato dei bidoni (The market for lemons di Akelof, uno dei grandi classici per chi conosce la teoria dei giochi).

Se io avessi un’idea che considero vincente, non la cederei al 20% in cambio di 20mila euro (la cifra in fondo, se si crede nell’idea, è reperibile attraverso altre vie). La possibile via di uscita (ecco i ‘bidoni’) è quindi che chi accetta di cedere il 20% della società per 20mila euro abbia un grande dubbio sulla bontà stessa dell’idea e del relativo business plan.

Poichè la semplificazione -me ne rendo conto – è assai forzata, mi piacerebbe sapere da startuppers o finanziatori o persone che lavorano nel settore cosa ne pensano. In altre parole, la selezione avversa funziona anche nel mondo dei fondi?