Il passaggio dellIVA dal 10 al 20% per le pay tv vede contrapposti due schieramenti che, a modo loro, hanno abbondanti argomentazioni da esporre.

Da un lato chi accusa Berlusconi di conflitto di interessi perchè il maggior ‘danneggiato’ dalla decisione sarà il concorrente di Mediaset, Sky.

Dall’altro lato c’è chi ribatte che l’IVA scontata era un privilegio concesso agli albori della pay tv per favorirne la diffusione e che adesso, dopo qualche lustro e 4,6 milioni di abbonati, il privilegio può tranquillamente terminare.

Dal canto mio dico che le argomentazioni sono entrambe valide (il reddito medio di un abbonato Sky è comunque ampiamente sufficiente per pagare quei 3-4 euro di Iva mensile aggiuntiva, specie se il maggior gettito andrà per favorire persone meno agiate).

Ma il punto è un altro… è che all’italiano medio puoi dare il contentino mediatico con una manovrina da 10 minuti, puoi togliere gli incentivi per il risparmio energetico che fanno bene al portafoglio e all’ambiente, e glieli puoi togliere anche retroattivamente.

Ma non toccare il calcio, che altrimenti sono guai

UPDATE: come segnalato nei commenti al post, pare che ci sarà una retromarcia almeno sulla retroattività. Rimane valida l’idea generale del post: all’italiano medio tocca pure l’ambiente, cambia pure le carte in tavola, ma lasciagli il calcio.