Eccoci, ci siamo quasi. E’ quello che chiamo l’effetto Second Life. I media arrivano tardi su fenomeni Web già radicatissimi, poi per un po’ tentano di spiegarli, poi iniziano a (s)parlarne qua e là, poi arriva la fase del catastrofismo e infine l’oblio.

E’ stato così su Second Life (dalle copertine alla demonizzazione), sarà così per Facebook.

C’è dal 2004, già dallo scorso anno il numero di iscritti italiani era rilevante, il boom è del 2008 ma dopo aver riempito paginate di titoli su ‘Facebook la rivoluzione’, è arrivata l’ora dei primi dubbi (il no alla sbronza collettiva organizzata tramite FB, la rimozione dei materiali neonazisti) e ora della demolizione.

Aziende in guerra contro Facebook [Repubblica] e Facebook è una droga non riesco a uscirne [LaStampa] sono due dei titoli delle ultime ore. Aspetiamo che Facebook rapisca bambini e organizzi attentati e avremo la chiusura del cerchio mediatico.