E’ entrato in vigore l’Ecopass a Milano: nel centro allargato, niente mezzi inquinanti che circolano o meglio chi vuole circolare paga.

Io inizierei a cambiare subito il nome: non è un pass pro-ecologia, altrimenti potrebbero circolare i mezzi a due ruote euro 0, euro 1 e simili perchè inquinano meno di un’auto euro 3 o euro 4, se non leggo male le tabelle sulle emissioni di CO2.

La seconda cosa che farei è dare un bel 2 in comunicazione al Comune: numero del centralino sempre intasato e quando risponde, dà risposte spesso sbagliate.

Confusione su tutti i fronti, come racconta Fabio Fazio (“milanese” d’adozione) su La Stampa: Ecco cosa vuol dire disincentivare l’uso dell’auto. Così si fa. Perché se dopo tutto questo uno a Milano ci vuole proprio arrivare in auto, allora significa che i guai se li cerca o che non può farne a meno. E in questo caso sono tutti cavoli suoi.

Tra l’altro molte cose non sono state ancora decise, come racconta Stefano a proposito delle auto straniere. Pagano o no? Boh!

Unica nota positiva della comunicazione istituzionale milanese è l’essere riusciti a gabbare la maggior parte dei giornalisti e – quindi – degli utenti: è infatti passato il messaggio che le auto diesel più recenti sono esenti e l’ecopass si applica alle auto vecchie.

Già, peccato che questo valga per tre mesi, perchè dal primo aprile le auto euro4 diesel senza filtro anti-particolato (FAP) dovranno pagare per entrare. E non si tratta di auto obsolete, perchè ad occhio il 95% delle auto diesel vendute nel 2007 era euro4 senza FAP.

Insomma, non è vero che si applica alle auto vecchie, nè è vero che viene fatto per diminuire l’inquinamento: per quello, basterebbe forse iniziare ad abbassare di 1 grado i riscaldamenti delle case e favorire la circolazione su due ruote…