Lo spunto per il titolo arriva da un post di Pietro che si chiede se l’offerta di X-Series di 3 sia “un passo avanti o innovazione imbrigliata”.

Pietro scrive:
Il prezzo è giusto e il trade-off è interessante, ma quello che ha ridotto notevolmente il mio entusiasmo per X-Series è scoprire che in Italia l’offerta che in UK pareva un deciso passo avanti, è tornata ad essere il solito walled garden: non è più un recinto per limitare le pagine web raggiungibili, bensì un recinto per limitare le applicazioni utilizzabili.

Mante rilancia: “Pietro Saccomani ha ragione. La proposta Internet di Tre X-Series, sulle quali in molti riponevamo molte aspettative per un cambio di orizzonte nell’accesso mobile a Internet, e’ un mezzo disastro. Tutto opportunamente recintato”.

Tra i pareri positivi, Alex: E’ comunque il più grosso passo avanti verso una Internet mobile non recintata. Il grande pubblico troverà tutto quello che usa normalmente sul web. Il canone di 9 euro al mese è meno della metà di quello dell’Adsl. Mi sembra un trade off interessante per il fatto di non avere tutta la internet compresa nel bundle e per il fatto di potervi accedere in mobilità. Una Internet completa e mobile sul cellulari adesso costerebbe di più di un’Adsl, immagino almeno 20-30 euro…solo pochissimi sarebbero interessati. Si tenga poi conto che si parla di navigazione via cellulare; la cosa più abituale è anvigare liberamente in mobilità via computer portatile, per cui ci sono altre flat. Per le applicazioni extra-bundle c’è peraltro la tariffa a consumo più bassa sul mercato, un euro al MB.

Chi ha ragione? X-Series è davvero una Internet mobile imbrigliata oppure hanno torto i duri&puri che giudicano senza analizzare il mercato di contorno? Mettetevi comodi, non sarò breve. Prima di iniziare, il consueto disclaimer: lavoro per 3 Italia, e quello che sto per scrivere lo scrivo a titolo personale.

Partiamo da qualche dato:
– Il 52 per cento degli italiani non usa Internet: più della metà, 26,6 milioni di persone, snobba o comunque non accede alla rete (ACNielsen)
– L’utilizzo di strumenti tipici del Web 2.0 riguardano una piccola minoranza, pari al 14 per cento degli italiani (ACNielsen)
– il costo (euro per bit) delle connessioni mobili è qualche ordine di grandezza superiore al fisso (fibra/dsl)
– il numero di smartphone in Italia non è elevato (Abi ha contato 71 milioni di smartphone consegnati nel 2006… nel mondo!)
– Tim e Vodafone sono in attivo, Wind ha avuto nel 2006 un leggero utile, Tre ha raggiunto un Ebitda positivo ma non ancora un utile.

Sono pochi numeri, ma bastano per tentare di costruire un ragionamento sostenibile. I commenti di Pietro, così come quelli di altri blogger, sono ampiamente condivisibili se presi in astratto, ma diventano imvho sterili nel momento in cui vengono calati in un contesto ben preciso. In sostanza, anche io nel mio mondo ideale vorrei un accesso fisso in fibra ad almeno 100 Mbps, pagandolo 5 euro/mese. Poi vorrei una flat mobile a 2 Mbps pagandola 10 euro. Le telefonate vorrei fossero gratis da fisso a fisso e copstassero un paio di cent al minuto verso i cellulari. E così via. Poi però mi guardo in giro e vedo un mercato iper-regolamentato, in cui se oggi investi non hai la certezza che le regole non ti cambino sotto il naso domani (vedi, banalmente, la questione ricariche), in cui la tecnologia evolve così veloce che devi fare una scelta considerando mercato/clienti/concorrenti oggi, non quelli del mondo teorico e perfetto che tutti vorrebbero. Andiamo avanti…

– cos’è X-Series
Innanzitutto la definzione di X-Series: non è una flat dati, è un bundle di servizi. Ovvero è portare sul cellulare quelli che ad oggi sono i servizi Web più diffusi, usati e apprezzati dal pubblico. Renderli facili da usare, subito disponibili, ad un prezzo molto conveniente. In questo, spero tutti concordino, X-Series è riuscita oggi dove altri arriveranno tra qualche mese (sperando che non ci arrivino così). Non si può giudicare X-Series come una flat dati, perchè è un bouqet di servizi Web. Per capirci, è come confrontare una connessione ADSL con l’offerta di filtro anti-spam e anti-virus su una mail.
I servizi sono quelli che l’utente vuole oppure no? Questo lo dirà il mercato, ovviamente.

– Navigare in movimento
Per le offerte Internet Mobile, 3 propone un’offerta generosa sia su datacard/modem (19 euro per 5 GB), sia per navigare (9 euro/mese per 100 MB/giorno… da luglio, adesso è 50 MB/giorno). X-Series non vuole sostituire le due offerte precedenti, ma affiancare una terza modalità di fruizione. Metà degli italiani naviga sul Web da fisso, la percentuale di coloro che lo fa da mobile è ancora (e di molto) più bassa, la percentuale di coloro che naviga da mobile usando applicativi avanzati è infinitesima. Secondo voi per un’azienda commerciale è più saggio iniziare a dare un bundle di servizi conosciuti – facendo, almeno in parte, alfabetizzazione – oppure dare allo zero virgola zero zero zero di smanettoni un prodotto “naked” (paghi i dati)? Ribadisco il concetto di contesto: non stiamo parlando di un organismo pubblico che investe con fini sociali, ma di un’azienda che deve cercare il miglior compromesso tra offrire prodotti innovativi e garantirne la sostenibilità economica. E’ giusto che sia 3 a scegliere quali servizi offrire invece di dare una flat mobile pura? Nel contesto elencato poco sopra, sì.

– I costi
A questo si aggancia il discorso dei prezzi. Paghiamo normalmente 30-35 euro per avere una flat dati fissa, su una rete pagata da noi all’ex monopolista: il costo di quei bit è irrisorio, se paragonato a quello del bit mobile. Ora, ovviamente a livello tecnico una flat mobile pura si può offire: la rete c’è (i 2 Mbps di upload raggiunti a dicembre insieme ad Ericsson sono stati un prima mondiale che i concorrenti hanno eguagliato con sei mesi di ritardo), i terminali ci sono (a listino i videofonino a 3.6 Mbps). A livello di prezzo, però, una flat mobile pura non può esistere: se l’ADSL costa 30 euro/mese, una flat mobile potrebbe costare 10-15 volte tanto.

– Le richieste dei blogger
E allora chi vuole (a prescindere da costi, reti, mercato, ecc) una flat mobile pura, è pronto a pagare 300 euro al mese? Ovviamente no. Eppure contestualizzando il prodotto (senza andare a investigare aspetti improbabili o insistere sul “premio di mobilità” che l’utente dovrebbe essere disposto a pagare, basta confrontare il costo per bit delle diverse tecnologie) è banale concludere che una flat mobile a prezzi stracciati non può esistere. “Ok, allora dammi una semi-flat con limiti!”: se ti dessi 1 GB/mese a 100 euro, li compreresti?

– Più WiFi per tutti
In fin dei conti, potrei sempre dire a chi si lamenta di usare il WiFi: gli smartphone che lo integrano sono a listino. Forse pagare 5-10 euro al giorno per WiFi non va bene? E allora, di grazia, perchè le telco mobili dovrebbero svendere quello che altri fanno pagare a peso d’oro? In genere chi scrive male dei prodotti/servizi 3G esalta il WiFi e lo prende come esempio di alternativa gratuita. Salvo poi rendersi conto che gratuito non è (o meglio, quasi mai) e che copertura e velocità non sono paragonabili alle reti mobili. Negli ultimi 5 alberghi in cui sono stato, l’accesso WiFi costava tra i 5 e gli 8 euro al giorno, la connessione era tutto sommato lenta e a livello economico come utente privato mi sarebbe convenuto usare il 3G.

– I concorrenti
X-Series è un prodotto mediocre? Non credo (e spero di aver spiegato il perchè). Anche ammettendo che lo fosse, è comunque un ulteriore passo in avanti fatto da 3. E qui diventa fondamentale piazzare X-Series sul mercato tlc italiano: due colossi – Tim e Voda – che hanno prezzi di 2-3-4 volte superiori (Tim, 20 euro per 1 GB; il blocco P2P e VoIP di Vodafone) senza offrire prodotti analoghi. Eppure non mi pare di aver letto particolari richieste a queste due società da parte di chi dice che “X-Series è un mezzo disastro”. Ripeto, ammettiamo che lo sia in assoluto anche se non sono d’accordo: a livello relativo, è allora il Paradiso visto che quello che offrono i concorrenti.

Tutto questo pippozzo per dire che le critiche a X-Series sono assolutamente lecite, ma almeno in parte ingenerose. Ingenerose perchè valutano il prodotto astraendolo da un contesto preciso: poca gente che naviga sul Web e ancora meno sul Web mobile, mercato dell’Internet mobile nascente, costo elevato del traffico dati mobile (non solo lato prezzo, ma a livello di costo), incertezza sul mercato e quadro regolamentare mutevole, due player dominanti che stanno a guardare.

Tra un mese o un anno o 5 anni, probabilmente arriveremo anche alla flat pura dati: prima però serve una domanda sostenuta, migliori condizioni di mercato, più ricettività da parte dei clienti. Nell’attesa che maturino tutte le condizioni, X-Series è un ottimo punto di partenza per iniziare ad offire il Web sui cellulari. Non penso di sbagliare di molto se dico che il 99% di chi usa il cellulare per la navigazione mobile utilizza ed è pronto a pagare per mail e navigazione. Quante persone oggi pagherebbero 5-6 volte tanto per avere qualcosa di diverso? Poche. Troppo poche per mettere in piedi un prodotto commerciale valido, appetibile e sostenibile per tutti (sia azienda, sia cliente… non solo lato cliente). Poi, ovvio, ci sarà sempre chi vorrebbe il prodotto di ultra-nicchia ritagliato sulle proprie esigenze: ci arriveremo, ma forse è il caso di abituarsi a digerire la parola “evoluzione” piuttosto che la parola “rivoluzione”…