Back to the basics: con questo slogan Motorola ha lanciato un cellulare dal prezzo ridotto (40-50 euro) e dalle funzionalità ridotte (voce e sms, lunga durata della batteria, niente fronzoli). Il problema è che una partita di questi cellulari MotoFONE F3, venduta a febbraio, inviava in automatico SMS all’estero.

Gli apparecchi incriminati – venduti tra la metà di febbraio e l’inizio di marzo – avrebbero infatti la dispendiosa abitudine di inviare frequentemente un SMS ad un numero britannico (che nel dettaglio della documentazione consumi è indicato come +447786200***).Una “pratica” arbitraria dell’apparecchio, almeno apparentemente, che con un SMS dopo l’altro andrebbe a gonfiare la bolletta (o sgonfiare il credito prepagato) dei malcapitati utenti, che restano all’oscuro di tutto finché non scoprono (tardivamente) l’addebito dei messaggi inviati di nascosto dal Motorola. [via PI]

In sostanza, è stata messa sul mercato una versione software “sample release”: quando il cellulare si trova in uno stato particolare, invia un SMS ad un centro di sviluppo Motorola del Regno Unito.

Ad aprile i primi richiami: i clienti di Tim, Vodafone e Wind hanno dovuro portare (per chi non l’avesse ancora fatto, meglio affrettarsi: ogni sms verso l’estero costa 20-30 cent) il MotoFONE in assistenza