Montezemolo, presidente di Fieg Confindustria:
“Sky non ha limiti pubblicitari, e’ di fatto un monopolista che ha alterato gli equilibri sulla spartizione pubblicitaria con Mediaset, e a cascata sul sistema dei media. L’avvento delle tv a pagamento ha moltiplicato l’offerta televisiva, ma ha anche ricavato una sua nicchia importante nella spartizione della torta pubblicitaria. Il mondo della carta stampata in 30 anni ha visto crescere i fatturati pubblicitari da 128 milioni a 2 miliardi 780 milioni di euro, ma diminuire le quote nel mercato pubblicitario, dove invece la televisione e’ passata dal 17% al 56%”.

Camiglieri, amministratopre delegato direttore relazioni esterne di Sky:
”Siamo francamente sconcertati dalle parole del Presidente di Confindustria che denunciano la totale mancanza di conoscenza delle normative in materia di affollamenti pubblicitari in ambito televisivo. Contrariamente a quanto affermato oggi da Montezemolo, Sky è sottoposta agli stessi limiti delle altre emittenti nazionali, così come definiti dall’articolo 38 del Testo Unico sulla Radiotelevisione. I limiti in questione non consentono alle emittenti della Pay Tv, così come a qualsiasi altra rete televisiva o fornitore di contenuti in ambito nazionale, di superare il tetto del 15% dell’orario giornaliero di programmazione. Sky è inoltre lontana da quel tetto, essendo il proprio modello di business sostanzialmente diverso da quello dei canali televisivi tradizionali: siamo una televisione a pagamento, con un fatturato derivante dalla pubblicità marginale rispetto a quello dei proventi da abbonamenti. Stupisce infine che Montezemolo definisca Sky un “monopolista di fatto”: nell’ambito della televisione a pagamento, in Italia operano anche aziende del calibro di Mediaset e Telecom, attraverso il digitale terrestre, l’IPTV e la tv su dispositivi mobili come i videofonini. Prodotti “premium” come calcio, cinema, reality, sono fruibili in pay tv attraverso tutte le piattaforme digitali. E qualunque editore o fornitore di contenuti, se volesse potrebbe offrire servizi di Pay Tv attraverso il satellite, semplicemente rivolgendosi agli operatori delle flotte europee. Sky è inoltre sottoposta ad una serie di vincoli, obblighi e limitazioni che non hanno precedenti in Europa, stabiliti dalla Commissione Europea all’epoca della sua nascita. Si tratta di norme asimmetriche che limitano fortemente le possibilità di Sky di competere con gli altri operatori, ad esempio sul fronte dell’acquisizione dei diritti televisivi per il calcio. In base a questi impegni, inoltre, Sky è tenuta a consentire l’accesso alla propria piattaforma ad altri canali a pagamento, facilitandone l’accesso al mercato, cosa che già avviene da tempo. Parlare di “monopolio”, di conseguenza è del tutto fuori luogo. E’ stupefacente che Montezemolo prima di lanciare simili accuse non abbia sentito la necessità di documentarsi”.

Il resto della disputa sul nuovo reality show “Scintille”. Avrebbe dovuto andare in onda sulla Rai, ma c’è qualche problema. Andrà su Sky Vivo e di vivo, alla fine del reality, ne resterà solo uno.