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Se mai qualcuno avesse avuto dubbi sul duopolio Rai-Mediaset (anche sui cellulari), due articoli dell’Espresso e di .Com ricordano dello shopping sfrenato del Biscione. Accumula frequenze (è al 44%), in futuro potrebbe non esserci Gasparri alle Comunicazioni…

Remo de Vincenzo per .Com:
“UN PASTROCCHIO ALL’ITALIANA, groviglio di tralicci, antenne e ripetitori.

L’Assalto dell’Etere” ha un unico vincitore: Cologno superstar & superpartes, che ormai, nell’insipienza di tutti (Autorities in testa) ha il controllo del 44,4% delle frequenze tv. Mizziga! Si tratta praticamente della metà dell’etere italico! Mediaset, nella distrazione totale, s’è impossessata del sistema nervoso della tv (vedi .Com dell’11 marzo scorso).

Nel centrosinistra s’è alzata una un’unica “voce nel deserto”. Quella di Carlo Rognoni, consigliere Rai in quota Ds: “Bisognerà mettere dei limiti antitrust nelle capacità trasmissive”. Forse lo stesso giornalista diessino non ricorda che esiste già un Piano Nazionale Assegnazione Frequenze,bello apparecchiato sul tavolo dell’Authority da più di tre anni.

Uno strumento con cui si potrebbe mettere finalmente ordine all’intricata matassa. E’ lì, già pronto all’uso, frutto di un progetto iniziato già ai tempi della Legge Maccanico, con l’intenzione di liberare un po’ di spazio. Rai e Mediaset dovrebbero così rinunciare ad una bella fetta del loro etere, passando dai 1.600 ripetitori utilizzati per diffondere i loro canali, a poco meno di 500 tralicci per rete, più che sufficienti per coprire l’intero territorio nazionale in un sistema ordinato ed efficiente. E da questo riordino, lo Stato potrebbe addirittura recuperare risorse, magari mettendo all’asta (come avviene in tutto il resto del mondo civile) le frequenze dismesse dai vari network.

Ma il tutto s’arenò sulle aride dune della famigerata Legge Gasparri, “deus ex machina” che ha congelato qualsiasi forma di regolamentazione VERA, “tanto c’è il Dtt alleporte, che senso c’ha ‘sto PNAF? Sembra una pernacchia..”. Adesso per il centrosinistra (se vincerà..) sarà complicato gestire il tutto. Anche perché come faranno a convinceregli operatori? Saranno disposti a rinunciare al valore delle proprie frequenze? Magari in cambio di qualche ricca contropartita, come la possibilità di continuare ad occupare quelle stesse frequenze.

Possibilmente con altri servizi futuribili, dal DVB-H all’Alta Definizione, in grado di assicurare crescita e prosperità ai propri affari. Comunqueil PNAF è lì, “a esposizione”, basta spolverarlo.