Vittorio Zambardino su La Repubblica analizza il fenomeno Tv Mobile. Due frasi mi hanno colpito. La prima, “Questa è televisione strettamente “on demand”, dove decide l’utente cosa si vede e cosa no.” La seconda, “E’ dubbio se le offerte commerciali o le tecnologie messe in campo per questo servizio verranno bene accolte dal pubblico, e questo dipenderà anche dal prezzo. Ma certo c’è un elemento di fondo che ci dice che l’Ultrapiccolo vincerà. Il rapporto con l’individuo.”

La televisione in DVB-H non sarà on demand, o meglio non lo sarà in maniera differente rispetto alla televisione che conosciamo oggi. Abbiamo un telecomando, possiamo decidere cosa guardare e quando: si tratta di una trasmissione comunque broadcast, da uno a molti, non certo unicast. Il DVB-H è una tecnologia broadcast, per le visioni on demand saranno utilizzate le “normali” reti mobili, diventate nel frattempo più affidabili e con prestazioni migliori rispetto alle attuali. La visione di video (che non chiamerei televisione) on demand è già possibile oggi, con i limiti già detti della velocità di trasmissione (HSDPA servirà – anche – a questo).

Sul rapporto “personale” tra individuo e televisori portatile, esistono casi di successo ma anche qualche fallimento. Come giustamente sottolinea Zambardino, dipenderà molto da prezzi e tecnologie. Il DVBH esiste (lo sto provando in questi giorni usando un prototipo, di cui scriverò nei prossimi giorni) e funziona bene. Il prezzo non esiste ancora.

Il walkman, il lettore MP3, la console portatile sono casi di successo accomunati da un pricing semplice e tutto sommato economico. Acquistato l’apparecchio, lo si può usare senza ulteriori esborsi o quasi (la musica o il gioco vengono acquistati una tantum). Per la Tv, si parla già di canoni mensili: se andranno oltre i 5 euro/mese, probabilmente la Tv Mobile rimarrà un servizio di nicchia, senza arrivare alla massa.

Un questione infine ancora aperta è l’esperienza utente che la Tv può dare a chi si muove: mentre guido posso ascoltare musica, non guardare la Tv. Mentre sono sul bus posso giocare ed interrompere quando voglio, riprendendo in un secondo momento. La Tv di oggi richiede qualcosa più di 5 minuti per poter essere apprezzata. “L’Ultrapiccolo vincerà” ma forse anche gli autori di trasmissioni televisive dovranno adattarsi al medium.